Nella prima inquadratura dal buio compare Johnny Depp in versione tardo secentesca dicendo che agli spettatori non piacerà affatto e non farà nulla per piacere a loro.
E, nonostante questo appaia poco credibile inizialmente, si rivelerà essere la verità alla fine del film.
Johnny Depp interpreta John Wilmot (personaggio realmente esistito), secondo conte di Rochester, poeta alla corte di Carlo II d’ Inghilterra, in un momento storico in cui predominano vizio e lussuria.
Il Re confida in lui e gli commissiona una commedia teatrale che delizi i diplomatici francesi.
Wilmot lo ripaga con un’opera pornografica che lascia sconcertato il re.
Così lascia la città di Londra e la giovane attrice teatrale per la quale prova più di una attrazione (era stato colpito da lei durante un’opera e le aveva impartito lezioni di recitazione per farle coltivare il suo talento di attrice).
Il personaggio di John Wilmot è contornato da donne dalle quali cerca solamente il piacere e, ignorando la moglie,
la sua vita è un mondo di prostitute, lussuria, alcool, egoismo, superficialità.
Il protagonista dopo un periodo di agonia morirà di sifilide.
La scena finale è terribilmente malinconica e aspra quasi tanto da far capire la sofferenza del personaggio.
A volte dialoghi disconnessi e poco comprensibili.
La regia è solo a tratti brillante e travolgente, altre volte invece è piattamente televisiva, con momenti affascinanti che sia alternano quindi ad altri noiosi.
Sceneggiatura che ha come protagoniste tinte opache e luci di candela che a lungo andare danno monotonia.
Musica pertinente che si ricollega al teatro d’opera dell’epoca riportata nel film.
Nonostante la mediocrità del film un merito va a Johnny Depp che ha interpretato il suo personaggio egregiamente.
Film con trama non molto complicata che tratta una storia di un’epoca passata, ma allo stesso tempo il problema della sifilide, tema ancora affrontato al giorno d’oggi.
Edited by *Martha.La Bionda* - 3/6/2007, 14:51
